Il vivaismo a Milazzo: storia di un successo nato dal contrabbando

Foto scattata nel 1928. Sullo sfondo il castello di Belvedere

Il vivaismo a Milazzo: storia di un successo nato dal contrabbando

Oggi parliamo di storia. Chi siamo? Come nasciamo? E soprattutto perché produciamo piante da generazioni e le esportiamo in tutto il mondo?

Galeotta fu la foto

Che nella piana di Milazzo si sia scritta una parte di storia del florovivaismo non è una novità. Dalle gelsominaie che raccoglievano i profumatissimi fiori destinati ai più rinomati laboratori di profumi al mondo agli innestatori di viti americane. Fotogrammi di un tempo che fu, che ha lasciato una traccia indelebile nei nostri ricordi. A volte basta poco per farli tornare alla luce e scoprire, con essi, origini che non sapevamo di avere. Vi abbiamo raccontato, nell’articolo sui 40 anni dell’azienda, la nostra storia, iniziata con l’acquisto di un fazzoletto di terra della piana. Pensavamo, ingenuamente, di avere riempito con quelle parole una pagina bianca del florovivaismo a San Filippo del  Mela. La prima. Ne eravamo convinti fino a quando, per caso, nel corso di una visita al Museo Ryolo, non abbiamo visto la foto che abbiamo scelto di inserire in copertina. Logorata dalle macchie del tempo, quella cartolina risalente al 1928 ha catturato la nostra attenzione come nessun’altra prima. Una piantagione di “barbatelle” innestate in contrada Belvedere. Sullo sfondo il castello. Lo stesso che ammiriamo ogni giorno dal nostro vivaio. Una foto scattata quasi un secolo fa nello stesso identico luogo ove l’azienda agricola Amalfa Antonino, ancora oggi, produce piante.

Una foto che testimonia la storia del vivaismo della piana, di cui anche noi siamo parte.

Foto scattata dal Vivaio Amalfa

Uno sguardo al territorio

E’ davvero un caso che nella Piana di Milazzo sia nato un polo d’eccellenza di settore? Oppure ciò è accaduto grazie ad una sinergia di fattori? E se sì, quali?

Da centinaia di anni la piana è conosciuta in tutto il mondo per la sua straordinaria dinamicità produttiva nel campo dell’agricoltura.

Con queste parole la descrive Domenico Barca nel suo  “Raguagli dell’Assedio dalli Spagnuoli fatto nell’anno 1718 e 1719”:

“…E da questo continente dilatandosi  il terreno risiede una pianura da miglia dodeci di circuito territorio angusto di questa città pieno tutto di vigne fruttifere, alberi di celsi e domestici, con molti casini e giardini deliciosi, con frutti dolcissimi per tutto l’anno e dolci e freschi, con meraviglia da chi non è provisto. Scorrendo in esso continente due fiumi benigni, che dalle colline della Comarca collaterale derivano: uno sbocca nel mare di levante e l’altro per la parte di libeccio che corre verso il mare di ponente, nominato il primo il fiume Mela e l’altro dei Mirij. E di più molt’acque correnti assai fresche e leggiere in più parti, con pozzi inoltre d’acque freddissime e dolci.” (fonte https:/museoryolo.blogspot.com/)

Un eden baciato dal sole, sferzato dai venti, reso fertile dai suoi fiumi. E’ in questo territorio, erroneamente attribuito interamente alla città di Milazzo, per via del nome della sua piana, ma in realtà ricadente anche in altri comuni, tra cui San Filippo del Mela, che nasce il vivaismo.

In principio c’erano i vigneti, ma grazie all’ingegno di alcuni milazzesi doc, primo fra tutti l’imprenditore Giuseppe Zirilli Lucifero, le maestranze iniziarono a specializzarsi nella produzione di “barbatelle”, piccole piante di vite innestate su portainnesti americani. Col trascorrere degli anni, dal vivaismo vitivinicolo (tutt’ora esistente) si passò al florovivaismo. Cambiarono i prodotti (dalla vite ai fiori), restò la capacità di imporsi sul mercato mondiale.

Contrabbando e vivaismo: alle origini del successo

 

E’ nei momenti più complicati che si aguzza l’ingegno. Così fu per Giuseppe Zirilli Lucifero, imprenditore illuminato al quale Milazzo deve davvero tanto, pur non rendendosene conto. La nostra storia ebbe inizio nel 1893, quando l’Europa era in piena guerra contro un insetto minuscolo, la Fillossera, che aggrediva le radici della vite europea, provocandone la distruzione. Dopo aver devastato i vigneti francesi, la terribile piaga colpì anche l’Italia, ma risparmiò per un certo periodo la piana di Milazzo. Giusto il tempo di permettere a Zirilli, studioso, oltre che imprenditore, di trovare la soluzione al problema. La strada da percorrere individuata fu quella di utilizzare l’innesto Nocera sulla vite americana. La prima in grado di produrre uve pregiate, la seconda forte al punto da resistere all’attacco dell’insetto della morte. L’unico ostacolo al geniale piano dell’imprenditore era la burocrazia, sorda a qualsiasi richiesta. Fu così che Zirilli, pur di impiantare  un vivaio di viti americane, fu costretto ad occultarne i sarmenti dentro otto barili pieni di cemento. Da Montpellier, ove erano stati preparati dall’ibridatore Frantz Richter, giunsero al porto di Marsiglia. Qui, nascosti nei barili di cemento, furono imbarcati sui piroscafi che li condussero a Milazzo. Da allora, come spiega lo storico milazzese Massimo Tricamo,  “Il vivaismo, inizialmente viticolo, ha fatto passi da gigante, tanto da trasformare la piana di Milazzo in uno dei poli d’eccellenza d’Italia e del mondo, coi suoi espertissimi innestatori ricercati ovunque e con un fiorire di studi e sperimentazioni che culminarono, nel 1897, con l’elaborazione di uno dei portainnesti della vite oggi più diffusi al mondo: il “140Ru” del grande ibridatore Antonio Ruggeri. Nei primi decenni del Novecento non v’era contadino che non fosse anche vivaista: tutti producevano barbatelle di vite, spedite in milioni  di esemplari in ogni angolo d’Italia. Poi il declino e la lenta riconversione nel florovivaismo con la produzione in vivaio di piante ornamentali, che oggi garantiscono pane e lavoro a centinaia di operatori.”

In queste parole è racchiusa la storia del vivaismo della piana  milazzese, che è anche quella del terreno ove sorge la nostra azienda. Da luogo di produzione di barbatelle a vivaio. Un lembo di terra ancorato ad un preciso destino: donare frutti, fiori, colore, vita.

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